L’oriente, che i veneziani chiamavano “Levante” (dove si leva il sole) è stato per lungo tempo l’Orizzonte del destino e della potenza politica, economica e militare della Serenissima. Dai commerci arrivavano quelle ricchezze che ne facevano la principale potenza italiana, e qui era posto quell’anello di isole e piazzaforti che costituiva l’impero “da mar”. Il Levante però non era solo sinonimo di ricchezza, ma anche di cultura e sensualità: i nobili veneziani vi compivano viaggi di formazione prima di dedicarsi alla carriera politica, per conoscere le bellezze e l’opulenza della culla della civiltà. Ancora nel XVIII secolo, durante la splendida decadenza della Repubblica, con i commerci orientali ormai in decadenza, il Levante costituisce un’attrazione irresistibile per la civiltà veneziana: non più orizzonte politico-economico, ma ormai mito.
Il profumo è pieno di sfaccettature. L’idea alla base è evocare i mondi magnifici di un oriente sognato come di un mondo esotico e misterioso.